“Scrivendo la Divina Commedia”, Municipio di Saint-Gilles, Belgio
Si è conclusa con grande successo di critica e di pubblico la mostra “Scrivendo la Divina Commedia”, a cura di Paolo Sabbatini e di Ermanno Tedeschi.
Il progetto, dopo le tappe a Bruxelles, Anversa, Terrarossa (IT), Hasselt, era culminato con la mostra alla Hôtel de Ville di Saint-Gilles, inaugurata a marzo, nell’ambito di “Pronto Italia!”, la settimana di eventi dedicati al nostro Paese, organizzata dal Comune di Saint-Gilles.In occasione delle celebrazioni per il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles ha aperto il 2021 con l’expo Scrivendo la Divina Commedia, risultato di un grande progetto internazionale che il Direttore Paolo Sabbatini ha curato e lanciato nel 2016 al Cairo: la trascrizione calligrafica e grafica dei primi ventuno versi della Divina Commedia in varie lingue, ad opera di maestri calligrafi di vari Paesi interessati e di appassionati.
I primi 21 della Divina Commedia sono un compendio di tutta l’opera, anche perche’ il 21 e’ un numero magico, 3 volte 7, ed e’, ad esempio, quello dei Tarocchi. Dante era un mistico ed appassionato di scienze esoteriche, quindi ha voluto condensare in 21 versi il concetto generale della Divina Commedia, riassumibile in maniera riduttiva nel seguente schema: l’illuminazione dopo un periodo di confusione, attraverso un percorso personale di sacrificio.
Il progetto si avvale della collaborazione con altri Istituti italiani di cultura nel mondo e coinvolge inoltre le istituzioni culturali di altri Paesi.
Negli anni sono state raccolte opere grafiche e calligrafiche, anche composte ex tempore in sessioni speciali in Egitto e in altri Paesi, rigorosamente eseguite a mano, nella tecnica e nello stile più libero e nella dimensione minima di un piccolo foglio da disegno. Tre grandi tradizioni calligrafiche compongono in larga parte la mostra: quella italiana; quella araba e quella cinese. Queste tre civilta’ condividono la passione per la calligrafia come forma di arte, e formano un triangolo equilatero, come le piramidi, che hanno dato a questa mostra, concepita proprio durante il periodo di servizio in Egitto del curatore, un’ulteriore ispirazione esoterica. Un’opera di grandi dimensioni (10 x 2 m) è stata inoltre realizzata a più mani da alcuni artisti di varie nazionalità : si tratta di Un dazibao multiculturale – nome scelto in omaggio alla storia cinese – che mescola lingue, tecniche e grafismi diversi.
L’edizione belga della mostra comprendeva anche calligrafie in neerlandese, francese e inglese e un’opera a tecnica mista con la traduzione in ebraico del primo verso: “Nel mezzo del cammin di nostra vita”, a cura di Ermanno Tedeschi, raffinato mediatore artistico tra varie culture.
Vista l’importanza del poema di Dante nella storia della letteratura e del pensiero, questo progetto vuole essere un ponte ideale tra le varie culture ma anche una riscoperta dei valori dello spirito, assumendosi come un percorso ideale per l’esperienza umana in generale, al di la’ delle storie personali.
ARTISTI
Zhang Aiguo
Eyas Alshayeb
Rafael Beltramo
Liu Camming
Andrej Capuder
Vasco Carneiro
Joke Van Den Brandt
Yishi Deng
Wang Dongling
H.g. Anba Ermia
Silvio Ferragina
Chengjin Fu
Elena Galicia Herbada
Rosalino Ganci
Alpana Ghosh
Caterina Giannotti
Shi Hong
Father Serop Jamourlian
Salah Abdul Khaliq
Antonella Leoni
Danilo Liguili
Sona Haroutyunian and Taron Manukyan
Marina Misiti
Khaled Mujahed
Adam Nadasdy
Father Davit Nazaretian
Giuseppina Pilla
Luo Qi
Jasenka Ramljak
Tobia Ravà
Paolo Sabbatini Rancidoro
Te-Sian Shih
Izabela Maria Uchman
Paolo Vanino
Zhongsheng Wang
Cheng Weinong
Jiawei Wu
Xunmu Wu
Zhaohua Wu
Jiaming Zhang
Qiu Zhenzhong