Intervista Iasmin Prati – Il mondo del lavoro attraverso gli occhi delle nuove generazioni.

Intervista Iasmin Prati – Il mondo del lavoro attraverso gli occhi delle nuove generazioni.

Oggi intervistiamo una nuova leva nel campo della Computer Animation.

Inseritasi di merito in questo campo vogliamo farci raccontare dalle sue esperienze cosa ha significato per lei iniziare questo percorso e quali sono stati gli ostacoli più significativi.

AP: Intanto grazie per il tuo tempo Iasmin. La prima domanda che sorge spontanea è come ti è venuto in mente di scegliere questo percorso e quale è stata la difficoltà nello scegliere le istituzioni giuste per poterlo seguire con successo?

Iasmin: Mettevi comodi, prendetevi un caffè perché questo incipit sarà lungo.

Ho sempre avuto passione del mondo dell’animazione, perché permette di mostrare e raccontare cose irreali come animali parlanti con espressioni “umane”, mondi fantastici, esperienze deliranti, trip che prendono vita.

Al liceo sono sempre stata famosa come la “stramba che sta nel suo mondo”. Ero e sono tuttora appassionata di fumetti e illustrazione, ma l’animazione ha il potere di colpire a primo impatto, e si collega con il cinema e la TV. Inoltre, sono sempre stata una racconta storie, il mio obiettivo primario è creare una serie animata ispirata semi autobiografica ambientata nella periferia di Bologna fra balotte e disagi (e.d.t. Quelle tipe di San Donato).

Ho fatto un’accademia privata dove ho studiato animazione 2D/3D e modellazione, attualmente ho anche l’obiettivo di studiare tramite nuove accademie e college che approfondiscono il discorso dell’animazione e della regia, ovviamente continuando a lavorare.

AP: Hai avuto dei riferimenti nel mondo dell’animazione che ti hanno contaminato?

Iasmin: Sono cresciuta con i cartoni animati anni 90-2000 della Cartoon Network come Johnny Bravo, Il laboratorio di Dexter, Ed, Edd + Eddy, le Superchicche, Mucca e Pollo ecc. Durante la crescita ho scoperto South Park, I Simpson e Ralph Bakshi, che considererò sempre la mia influenza per raccontare vicende impregnate di critica sociale, senza dimenticare l’umorismo irriverente per offendere perbenisti e bigotti.

AP: Immagino che, come tutti i percorsi ci siano state delle difficoltà. Vuoi parlarcene?

Iasmin: Anche qui lunga storia. Dopo il mio ultimo anno in Accademia non sono stata accettata ai colloqui al festival di Annecy (n.d.a. il festival dell’animazione più famoso del mondo), quindi sono caduta in una profonda depressione e ho avuto uno stile di vita allo sbando. Ho lavorato nel frattempo, ho collaborato per un delizioso film fiorentino DOC “Memorie d’un burattino” di Andrea Capozzi e Lorenzo Giorgetti, che ringrazierò loro per sempre per questa bellissima avventura. Nell’ultimo anno fra alti e bassi ho voluto avere il mio riscatto personale, perché so chi sono e so che merito il meglio. Ho trasformato il dolore in arte, infatti il concept de “Quelle tipe di San Donato” rappresenta anche il disagio della precarietà giovanile.

AP: Alla fine del tuo percorso formativo ti sei introdotta nel mondo del lavoro. Ci puoi dire qualcosa sulle tue esperienze?

Iasmin: ho collaborato con Entertaiment Game Apps per la creazione di personaggi 3D per videogiochi storici, quindi direi un sogno realizzato già che sono sempre stata un’appassionata di storia e valorizzazione del territorio. Dopo alcune esperienze tortuose ho capito che devo tornare alla mia passione originaria, ovvero scrivere e fare i cartoni animati, anche al costo di rinunciare a ore di sonno.

AP: Sappiamo che hai appena finito di fare un video di animazione per un brano musicale. Vuoi parlarci un poco di questo?

Iasmin: Un alieno entra in un pub, ordina da bere e… no, non è una barzelletta, ma l’inizio di un trip con fiumi di alcol e musica jazz.

“Comete” lo definisco il mio riscatto personale per tornare al mondo dell’animazione 2D dopo il periodo di 3D e storyboard. Nonostante sia prodotto con pochi mezzi, siamo riusciti a tirare fuori un video sperimentale, eclettico e che strizza l’occhio ai vecchi cartoni animati maliziosi di una volta. Scendere dal carro armato per combattere con arco e frecce è da folli, eppure i vietnamiti hanno vinto contro l’esercito americano.

AP: Infine una domanda di rito. Dove pensi ti condurrà questo viaggio che hai intrapreso in questo mondo digitale?

Iasmin: alla creazione di ancora più cartoni animati, e alla collaborazione con altri artisti musicali che stimo e incoraggio.

AP: Grazie per la tua disponibilità. Buona fortuna.

Iasmin: la fortuna sono io.

 

angelopieroni

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